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Passo Zube – sentiero 4

da Ondre Eselbode al Passo Zube
(si può proseguire per il Corno Rosso/Rothòre)

Lyskamm e Piramide Vincent dal Rothòre

Il sentiero 4 parte da Ondre Eselbode (1627m) e arriva al Passo Zube (2871m). È lungo 9029m e il dislivello totale positivo è di 1315m.
Il tempo indicativo per la salita è di 4h28. Il sentiero è classificato di difficoltà E.

Il sentiero parte da Gressoney La Trinité e percorre il vallone del Nétschò, risale fino alla diga del lago Gabiet, costeggia il lago e da qui, per un tratto, è in comune con il sentiero 6 che porta al Col d’Olen.

Il passo Zube si trova al termine del primo valloncello che si apre sulla destra (est-sud-est), risalendo dal Gabiet, prima di arrivare al Col d’Olen. Dopo aver superato il breve gradino di accesso, il breve valloncello è piuttosto stretto e spesso, anche in estate, un piccolo nevaio ne ricopre alcuni tratti.

Passo Zube e Col d’Olen sono separati dal Corno Rosso/Rothòre, 3023m, divertente cima raggiungibile direttamente dal passo Zube seguendo vaghe tracce di sentiero e ometti. La vista dal Corno Rosso è spettacolare, oltre ad essere in prima fila sulla Piramide Vincent e sui 4000 circostanti, si vedono benissimo molti punti notevoli di questa zona dell’alta valle: Lago Blu, Punta Telcio, Alta Luce, Colle Salza, Testa Grigia, Rothorn, i rifugi Quintino Sella, Città di Mantova, Capanna Gnifetti, eccetera.

Tecnicamente il sentiero fino al passo Zube non presenta alcuna difficoltà.
Invece dal passo Zube al Corno Rosso, non essendovi una traccia marcata con continuità, è necessario saper “leggere il terreno” e scovare la strada indicata da ometti e bolli sparsi sulle rocce. L’unica difficoltà tecnica è proprio alla fine, visto che la vetta si trova su un gruppo di rocce piatte sulle quali ci si deve arrampicare.

In questa pagina è descritto il percorso nel dettaglio solamente a partire dal Gabiet, comprendendo anche la prosecuzione per il Corno Rosso.

Una curiosità: in lingua Walser, “zubio” significa “pisciata”, e pare che il toponimo si riferisca alla presenza in zona di numerose cascate (da Wikipedia).

Maggiori informazioni su livello di difficoltà, tempi di risalita, mappe e tracce GPX
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1. Partenza e arrivo

Il sentiero 4 parte da Ondre Eselbode, l’altitudine è di 1627m.
Vedi su Google Maps.

Latitudine e longitudine (WGS84 - EPSG 4326): 45.8277277979, 7.82598178087

La località di arrivo è Passo Zube. L’altitudine è di 2871m.
Vedi su Google Maps.

Latitudine e longitudine (WGS84 - EPSG 4326): 45.8606368884, 7.87457646591

Appena entrati in Gressoney La Trinité, superato il ponte sul Lys, dopo un centinaio di metri si vedrà sulla destra un cartello con tettoia di legno che indica il ristorante-pizzeria Walserschild. 

In quella stradina è visibile il palo con i segnavia per i vari sentieri che da qui partono (il primo tratto è infatti in comune tra i sentieri 3 per il bivacco Gastaldi, 4 per il Passo Zube e 5 per il Rifugio Gabiet). Si può parcheggiare a sinistra, lungo il Lys.

2. Il percorso

Imboccare la stradina accanto al ristorante Walserschild come indicato nella sezione “Partenza e arrivo”, dove si troverà un cartello segnavia. Il sentiero 4 per i primi metri è in comune al sentiero 3 per il bivacco Gastaldi e al sentiero 5 per il rifugio Gabiet.

Se si vogliono evitare i primi 600 metri di dislivello, si può sfruttare la cabinovia Stafal-Gabiet: arrivare a Stafal e prendere la cabinovia che sale verso destra per il Lago Gabiet (qui per informazioni su orari e tariffe).

Al lago Gabiet, risalire per un brevissimo tratto la strada sterrata fino ad arrivare al rifugio Adler’s Nest (ex Rifugio del Lys): seguire le indicazioni per il sentiero 6, visto che tra i molti segnavia del rifugio, il sentiero 4 non è indicato visto che non passa “ufficialmente” da qui.

Il segnavia all'Adler's Nest

Il segnavia all’Adler’s Nest

Continuare a salire in direzione dell’Albergo del Ponte (sito ufficiale):  arrivati all’albergo, girare dietro il grosso pietrone che si trova sul fianco destro, e imboccare il sentiero che sale inizialmente verso destra.

Dall'Adler's nest, guardando verso l'Albergo Del Ponte

Dall’Adler’s nest, guardando verso l’Albergo Del Ponte

In questa zona ci si potrebbe confondere, perché ci sono alcuni brevi sentieri che si intersecano vicendevolmente, ma è molto semplice non perdersi: se al bivio si trova un’indicazione dipinta sulle rocce o un segnavia tradizionale, seguire sempre la direzione verso i sentieri 6 o 4. Altrimenti scegliere la direzione che porta verso nord, ovvero in direzione della pista da sci invernale/dei piloni della cabinovia.

Poco dopo aver abbandonato l’Albergo Del Ponte, il sentiero sale per un discreto tratto “verso destra”: non bisogna preoccuparsi perché si incontra prerso un bivio con indicazione 4/6, che fa girare finalmente “verso sinistra”.

Il bivio poco dopo l'Albergo Del Ponte

Il bivio poco dopo l’Albergo Del Ponte

Dopo esser passati in mezzo ad un gruppo di giganteschi pietroni, si troverà un piccolo laghetto: in questo punto c’è un cartello segnavia che, per la prima volta dal Gabiet, indica il sentiero 4. Il 4 attraversa il laghetto e sale lungo la sponda destra: non è comunque un problema se si rimane sulla sponda sinistra del laghetto, perché più in alto i sentieri 4 e 6 si uniscono comunque lungo la pista da sci.

Le indicazioni per il sentiero 4 nei pressi del laghetto

Le indicazioni per il sentiero 4 nei pressi del laghetto

In ogni caso, non bisogna farsi troppi problemi: basta continuare a salire verso nord-est, paralleli alla pista da sci/ai piloni della cabinovia, stando sempre al margine destro della pista. Lo si vede bene da questa immagine prodotta grazie a Google Earth.

Il sentiero dopo l'Albergo Del Ponte

Il sentiero dopo l’Albergo Del Ponte

Si continua a salire sul sentiero poco marcato (visto che, data l’ampia strada sterrata a disposizione, tutti camminano dove credono sia più comodo). Dopo aver superato una casupola di pietra, arrivati a circa 2750m, si arriverà in corrispondenza di un valloncello che sale verso destra, alle spalle di un enorme masso. Ci sono delle frecce rosse poco evidenti a terra, ma dall’estate 2022 sull’enorme masso (raffigurato qui sotto) c’è un evidentissimo bollo giallo “4”.

L'imbocco del valloncello che porta al passo Zube, notare le frecce rosse per terra

L’imbocco del valloncello che porta al passo Zube, notare le frecce rosse per terra

E’ in questo punto che si abbandona l’ampio stradone e si taglia a destra, verso il valloncello che ci porterà al passo Zube. Dopo aver oltrepassato il masso, il sentiero si inerpica sul breve ma ripido gradino di valle dal terreno sdrucciolevole, che viene superato con marcate svolte.

Dal gradino che porta al passo Zube, guardando verso il vallone

Dal gradino che porta al passo Zube, guardando verso il vallone

Al di sopra del gradino la pendenza si addolcisce, e si continua a salire lungo lo stretto valloncello all’interno del quale, di botto, sembra di piombare in un altro pianeta, tanto è stridente l’improvvisa solitudine in confronto al frequentato pistone deturpato dai piloni della cabinovia che abbiamo appena abbandonato.

Salendo lungo il valloncello di Zube

Salendo lungo il valloncello di Zube

Si contorna nel primo tratto un piccolo torrente: superando una serie di piccoli pianori e, spesso in estate, un piccolo nevaio, si arriva senza grosse difficoltà al passo Zube (2871m).

L'elaborato ometto al passo Zube

L’elaborato ometto al passo Zube

Proseguimento per il Corno Rosso / Rothòre

Dal passo Zube, il Corno Rosso è uno degli scogli rocciosi che si vedono a sinistra. Il sentiero all’inizio è abbastanza evanescente, bisogna cercare marcate tracce sul terreno, ometti e bolli colorati: è comunque “tutto a destra”, si mantiene abbastanza aderente alla cresta della montagna. La seguente immagine del sentiero, tratta da Google Earth, aiuta a rendersi conto della direzione che bisogna mantenere:

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L’ometto di vetta del Passo Zube

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Salire dirigendosi verso il bordo destro del pendio, e continuare “stando sulla destra” fino ad incrociare evidenti tracce di sentiero

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Il Corno Rosso o Rothòre, 3023m

Il percorso non è tecnicamente impegnativo: quando ci si sposta su terreno prettamente roccioso, gli ometti sono molto frequenti e diventa più semplice seguire la traccia. Sempre mantenendosi sulla destra si arriva presto in prossimità della cima, dove si incontrerà l’unica  difficoltà tecnica del percorso, visto che gli ometti di vetta (ce n’è più d’uno) sono in cima ad ammassi rocciosi per salire sui quali bisogna arrampicarsi.

Le rocce sopra le quali si trova la vetta del Rothòre

Le rocce sopra le quali si trova la vetta del Rothòre

La cosa divertente è che nessuno degli ometti è evidentemente più alto rispetto agli altri, e quindi si finirà per perlustrarli tutti cercando di capire quale sia la vera vetta (secondo me, comunque, il più alto è quello di sinistra).

Lyskamm e Piramide Vincent dal Rothòre

Lyskamm e Piramide Vincent dal Rothòre

Dal Rothòre, 3023m, si gode di un panorama davvero a 360 gradi, visto che ovunque si volga lo sguardo si incontra un punto di osservazione notevole. In senso orario, partendo da sudovest, si nota il pianoro contornato da Testa Grigia, Bec Forcü e Rothorn, subito dopo il valloncello del Rothorn con i laghi di Salero, poi si percorre con lo sguardo il crinale dopo il colle Bettaforca e si scorge il rifugio Quintino Sella, poco più sotto il Lago Blu, Punta Telcio, il pianoro con il rifugio Orestes Hütte, sopra il quale si distingue in sequenza il Colle Salza, l’Alta Luce, il rifugio Città di Mantova, la Capanna Gnifetti… vale davvero la pena portar con se un binocolo, o il teleobiettivo più potente: di sicuro in questo punto non rimarranno nello zaino.

In quest’altra immagine da Google Earth si può vedere il percorso completo partendo dall’Albergo Del Ponte, con i punti salienti evidenziati.

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L’Albergo Del Ponte

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Il punto in cui bisogna abbandonare il sentiero che corre lungo la pista

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Il breve gradino di valle da salire

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In questo punto è possibile talvolta trovare un piccolo nevaio

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Il Passo Zube (2871m)

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Il Rothòre o Corno Rosso (3023)

Questa è la mappa del sentiero, secondo il Catasto Sentieri SCT della Valle D’Aosta.

Scarica il sentiero in formato GPX

3. Escursioni personali

23/8/2021

Giornata meravigliosa, senza praticamente una nuvola in cielo. Sono partito dal Gabiet.

Poco dopo aver superato l’Albergo del Ponte, superando un piccolo dosso, ho sorpreso una marmotta vicinissima. Si è congelata vedendomi piombare lì all’improvviso, poi si è fiondata a nascondersi tra due rocce. Io mi sono appostato nei pressi, stando assolutamente immobile, con la macchina fotografica sguainata: lei dopo un po’ ha messo fuori la testa per vedere se ci fossi ancora, ed è lì che l’ho beccata nella foto che si vede nella galleria iniziale.

Nessun nevaio nel valloncello Zube, solamente qualche sparsa traccia di neve. Poca gente, incrociata solamente lungo il rientro. Sono tornato fino a Stafal a piedi, senza prendere la cabinovia in discesa, seguendo il sentiero 7A.

Scarica il sentiero in formato GPX
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