Il Rifugio Città di Mantova

La targa in ricordo delle vittime

Nel 1978 accadde uno degli eventi più tragici nella storia dell’alpinismo sul Monte Rosa. Il 22 maggio i familiari perdono i contatti con quattro alpinisti mantovani che, dalla Capanna Gnifetti, erano partiti per fare la traversata del Naso del Lyskamm. Il padre di uno di questi contatta Arturo Squinobal, guida di Gressoney e membro del soccorso alpino, il quale fa partire immediatamente la macchina dei soccorsi: per ben quattro giorni guide alpine e soccorritori di Gressoney, Champoluc, Alagna  e Cogne, con l’aiuto di elicotteri, battono a tappeto un’area gigantesca del ghiacciaio, in condizioni di tempo pessime, rischiando più volte la vita. Un dispiego di uomini e mezzo purtroppo vano: il 26 mattina, alle 9:30 del mattino, viene trovato il primo corpo sepolto sotto due metri di neve, grazie al fatto che alcune delle vittime utilizzavano uno strumento simile all’Artva, e ai cani da valanga. Gli altri tre verranno ritrovati poco distante.

La targa in ricordo dell’inaugurazione, il 2/9/1984

Le famiglie delle vittime, grate per gli sforzi spesi durante le operazioni di soccorso, raccolsero una notevole somma di denaro che donarono alle guide di Gressoney. Le guide decisero di usare questa somma per costruire un rifugio vicino ai luoghi della tragedia. Alla somma iniziale si unirono i contributi della sezione locale del CAI, del Comune di Mantova, di alcune banche e della Valle D’Aosta: il rifugio venne inaugurato il 2 settembre 1984 con il nome “Rifugio Città di Mantova”.

La vicenda è narrata dettagliatamente nel libro “Due montanari”, di Maria Teresa Cometto, dedicato alla vita e le imprese di Arturo ed Oreste Squinobal (che parteciparono in primissima persona alle operazioni di soccorso).

In questa pagina ho riportato alcuni articoli tratti dall’archivio del quotidiano La Stampa che documentano:

L’incidente del 1978

Otto articoli, dal 22 maggio (il giorno in cui venne dato l’allarme) al 27 maggio 1978 (il giorno dopo la scoperta dei corpi)

Quattro dispersi sul Monte Rosa

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AOSTA — Quattro alpinisti mantovani sono dispersi mei massiccio del Rosa: mancano loro notizie da domenica. Sono Sergio Donati, 54 anni, Ugo Scolari (in realtà Scalori, ndr), 39 anni, Giorgio D’Agliossi (in realtà Begnozzi, ndr), 40 anni, tutti residenti a Mantova, e Vincenzo Zanotti, 33 anni, residente nella provincia. Squadre di soccorso sono partite alla loro ricerca, coadiuvate da un elicottero.

(Stampa Sera, 23 maggio 1978)

L’inaugurazione del rifugio nel 1984

Tre articoli, dal 2 (giorno dell’inaugurazione ufficiale) al 4 settembre 1984

L’inaugurazione del rifugio Mantova (3457 metri)

Una festa sul Monte Rosa

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GRESSONEY — Oggi sarà ufficialmente inaugurato il Rifugio Città di Mantova sul ghiacciaio del Garstelet nel gruppo del Monte Rosa, a 3457 metri di altitudine. Per l’occasione le guide alpine di Gressoney, proprietarie dell’edificio, hanno organizzato una serie di manifestazioni sul largo piazzale che sorge in prossimità del rifugio. Saranno presenti le famiglie dei quattro alpinisti mantovani morti nel maggio del 1978 durante un’escursione alpinistica sul Rosa e a cui è stata dedicata la nuova capanna. Fu proprio per ricompensare l’opera di ricerca delle guide gressonare, impegnate per oltre una settimana nel recupero del corpi degli sfortunati alpinisti, che i parenti delle quattro giovani vittime (Giorgio Pagnozzi, Sergio Donati, Vincenzo Zanotti, Ugo Scalari) in segno di riconoscenza, misero a disposizione dei soccorritori 20 milioni, per cominciare 1 lavori di costruzione del rifugio. Per il completamento dell’opera, costata 400 milioni, hanno contribuito anche la Regione valdostana, il Club alpino italiano e i Comuni di Gressoney-St-Jean, La Trinité e di Mantova. Il «Rifugio Mantova», che è gestito da due giovani di Pont-St-Martin appassionati di montagna, Sandro Juglalr e Roberto Ganis, è già stato aperto al pubblico all’inizio del mese di luglio e offre circa 80 posti letto più i servizi di ristorante. Oggi alle ore 8 sul piazzale dello Stafal sarà disponibile un elicottero per salire al rifugio, mentre per chi volesse salire a piedi l’appuntamento è alle 6,30 al Gabiet. Le guide di Gressoney avranno tra i loro ospiti, oltre agli amministratori regionali e comunali, anche il ministro dell’Agricoltura Pandolfi e probabilmente i ministri La Malfa e Reviglio. Celebrerà la messa il vescovo di Aosta Ovidio Lari mentre ad allietare 11 pomeriggio ci sarà la banda musicale di Pont-St-Martln.
w. b.

(La Stampa, 2 settembre 1984)